L’esperienza di Ore Lib(e)rate: esplorare ed esplorarsi attorno ad un romanzo

PensareB
3 min readAug 20, 2020
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L’estate è la stagione vocata a prendere del tempo per sé, allontanarsi da una routine pressante e potersi concedere anche di leggere libri di narrativa. Adocchiati nelle vetrine delle librerie, consigliati da giornali o esperti, prendono posto nella valigia delle vacanze e cercano di offrire svago e dimensioni nuove, in cui immergersi per un po’.

Ultimamente sono apparsi diversi articoli in merito a chi, oltre ad essere fortemente appassionat* alla lettura, ha deciso con altr* di condividere le proprie considerazioni partecipando a dei Gruppi di lettura (come raccontano http://www.ledonneincorriera.it/wp-content/uploads/2020/08/circoli-di-lettura-giurati-per-passione.pdf e https://www.ilpost.it/ludovicalugli/2020/08/03/come-fare-un-club-del-libro/) .

Come “padrona di casa” del gruppo di lettura, nato ad aprile in seno all’iniziativa “Tempo della cura — cura del tempo” (qui ne avevamo già parlato) mi sembra utile partecipare a questo confronto e raccontare la nostra esperienza.

Le “Ore Lib(e)rate”, pensate per far evadere almeno con la mente durante il lockdown, non hanno ancora esaurito il loro ruolo che, anzi, si è evoluto per la volontà unanime del gruppo di continuare l’esperienza, entrando di diritto a far parte dell’offerta per i soci di Spazi dell’Anima.

E per noi di Bottega Filosofica è un risultato lusinghiero. Vuol dire essere riuscite ad intercettare un bisogno, quello dello stare insieme, in un momento eccezionale come il periodo di lockdown e aver risposto con una proposta valida che si è arricchita e modellata in base alle esigenze e ai suggerimenti de* partecipanti.

Il gruppo attuale in larga parte si è costituito da subito, creando una realtà che potesse essere presente ma non invadente, rispettosa di un tempo personale che non sapevamo bene come gestire.

Siamo in otto, di età varia e con un solido bagaglio culturale, accomunat* dal forte piacere dato dalla lettura, che alcun* di noi avevano relegato a rari ritagli di tempo per far fronte agli impegni quotidiani. Probabilmente il lockdown ha permesso di interrogarsi e rivedere la qualità del tempo a nostra disposizione, riconoscendo nella lettura un “tempo buono” di cui riappropriarsi.

Per una maggior sostenibilità dell’impegno scegliamo generalmente romanzi brevi (attorno alle 200 pagine) che terminiamo in due o tre settimane. Ci permettiamo di esplorare diversi generi letterari, libri che forse non avremmo scelto in autonomia, ma ci guida una certa curiosità di vedere cosa accadrà tra le pagine e quale sarà invece l’opinione di alcun* partecipanti. Ci sostiene anche la certezza che il gruppo sarà di supporto e sostegno ad una lettura che si può rivelare distante dal nostro sentire. In alcuni casi i titoli scelti costituiscono delle riletture avvenute ad anni di distanza, che restituiscono altri interessanti spunti di riflessione non solo sulla percezione della storia narrata, ma su come sia cambiato il nostro sentire circa alcune tematiche o stili di racconto.

Gli incontri settimanali, soprattutto quelli nella fase intermedia dello svolgimento della trama, diventano una preziosa occasione di confronto e gioco, in cui si ipotizzano probabili comportamenti e futuri sviluppi della storia che spesso non trovano realizzazione nel finale del libro. Assistiamo divertit* alla costituzione di forti simpatie o antipatie condivise per alcuni personaggi, speriamo in riscatti morali o in punizioni esemplari. Alcuni romanzi hanno fatto vibrare corde personali, permettendo di condividere ricordi lontani anche molto toccanti. In altri casi sono alcuni comportamenti, condotti o subiti dai personaggi, che infervorano i nostri confronti perché smuovono qualcosa nella nostra coscienza. Il buon equilibrio del gruppo ci permette in questo caso di poter liberamente esprimere le nostre impressioni e considerazioni, sicur* che verranno accolte come spunto di approfondimento. E nell’incontro in cui ci congediamo dal romanzo che ci ha fatto compagnia, tiriamo le fila giungendo a conclusioni ben diverse da quelle iniziali. Sia che il racconto sia stato apprezzato o meno, rimane la bella sensazione di esserci arricchit* vicendevolmente, sempre pront* a continuare con le nostre riflessioni. Prendendo in prestito il commento di una partecipante al gruppo, questo momento permette di “guardare oltre la propria finestra, di usare altre lenti per vedere aspetti che da sol* si sarebbero ignorati”.

Vorrei ringraziare il gruppo per mettersi in gioco costantemente, per aver costituito insieme questa bella realtà che si sviluppa e fiorisce rigogliosa.

Pamela D’Andrea

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